1) Un gruppo di immigrati filippini, alla fine degli anni Settanta, in gita a Roma. Fra loro vi sono Yole Cabaroc (la prima donna sulla sinistra), presidente del Napoli Pilipino Women’s Club, associazione costituita nel 1976, e altre ragazze che lavoravano nel capoluogo campano. L’importanza dei momenti di svago trascorsi, durante tempo libero, con le connazionali, rappresentavano per le immigrate un’occasione per allontanarsi dal ruolo rivestito in ambito lavorativo, come si evince dalle parole della stessa Yole che nel corso della sua intervista, ha ribadito “Dal lunedì al sabato siamo domestiche, domenica siamo libere, siamo turiste!” [Intervista a Yole 2000].
2) Giovani filippine alla fine degli anni Settanta, posano sul lungomare di Via Caracciolo a Napoli, con il Castel dell’Ovo alle spalle. Le gite o le passeggiate nel poco spazio a disposizione dedicato al tempo libero, il giovedì pomeriggio o la domenica, rappresentavano per le ragazze che lavoravano in ambito domestico “notte e giorno”, momenti particolarmente significativi, in cui poter vestire i panni delle turiste. Momenti di cui, pertanto, era importante preservare il ricordo attraverso uno scatto fotografico, in forma di rivalsa o rassicurazione, sia per sé stesse, sia per poter mostrare tali immagini a coloro che erano rimasti in patria.
3) In questa immagine, degli anni Settanta, la prima presidente dell’associazione filippina di Napoli, Yolie Cabaroc è ritratta mentre sfoglia, su un divano, riviste e giornali italiani. Il tempo libero poteva, infatti, rappresentare uno spazio in cui, oltre a rilassarsi era possibile, magari leggendo, apprendere e migliorare la lingua italiana.
4) La presidente del Napoli Pilipino Women’s Club, Yolie Cabaroc (in piedi), è ritratta assieme ad una connazionale accanto a un televisore e a un giradischi, presso la sede dell’associazione, nella chiesa di Santa Maria La Nova. Traspare, in tale immagine, che risale alla fine degli anni Settanta, l’orgoglio delle immigrate di poter usufruire, nei momenti ricreativi, dei beni di consumo fotografati.
5) Gruppo di filippini in gita, nel 2018, in una località di montagna, nel periodo del Carnevale, per uno “snow educational tour”. Gli immigrati, infatti, che indossano scherzosamente una maschera di Carnevale, sono coinvolti nei corsi di lingua inglese organizzati tutte le domeniche, per il British College, da una docente di origine filippina, Monica Santos Carpio Ponciano, nella Basilica di San Lorenzo Maggiore di Napoli. Questa fotografia, scattata con uno smartphone, è tratta dall’album personale di Monica Santos Carpio Ponciano e condivisa nella sua pagina facebook.
6) Un’immigrata è intenta a filmare alcuni momenti nel corso di una festa organizzata, negli anni Novanta, dall’associazione che si riuniva presso la chiesa del Gesù Nuovo. Tale immagine rievoca l’importanza che immigrati di origine filippina attribuiscono alle tecnologie audio-visuali e alla realizzazione di fotografie o video amatoriali. I filmati, infatti, analogamente alle fotografie, oltre ad essere preservati negli archivi personali, sono sovente inviati ai familiari, nel paese di origine. Dalla foto, inoltre, si evince come il possesso stesso di beni tecnologici possa essere interpretato quale simbolo di uno status di benessere, acquisito con l’emigrazione.